11.04.2022
Nonostante le difficoltà causate dal Covid sul fronte sanitario, in Polesine non mancano gli investimenti che proprio in questo periodo sono finalizzati a risolvere una delle tante criticità del territorio, quella cioè legata alla mancanza di personale. L’azienda sanitaria polesana ha infatti dato il via all’assunzione di 29 nuovi operatori socio assistenziali che entreranno in organico a tempo indeterminato. A questi, l’azienda polesana aggiungerà anche una novantina di nuovi infermieri, risultati idonei al concorso pubblico bandito ed espletato da azienda ...zero. Di questi, sessanta saranno assunti a tempo indeterminato e 30 a tempo determinato per sopperire ad assenze varie. Numeri importanti che permettono di intervenire in maniera concreta sull’organico delle varie strutture distribuite sul territorio polesano, alle prese ancora oggi con la pandemia che per quanto abbia oggi numeri più contenuti, rimane comunque una problematica che sta tenendo in allerta l’intero sistema sanitario regionale.
TG Rovigo del 11.04.2022 TG Completo
CADAVERE NEL PO, E’ANCORA MISTERO SULL’IDENTITA’ DELLA DONNA Rimane ancora senza identità la donna il cui cadavere è stato rinvenuto una settimana fa tra le acque del Po a Occhiobello, in provincia di Rovigo, mutilato e all’interno di una valigia. Inizialmente le indagini si erano concentrate sugli abiti, ridotti comunque a brandelli, trovati addosso al corpo che la secca del grande fiume aveva riportato in superficie. Vestiti dai colori sgargianti, viola e blu con paillette, dai quali però al momento nulla è emerso di utile per dare un nome e un’identità certa alla donna. Scartata la possibilità che possa trattarsi di una delle persone recentemente scomparse dal Veneto e dalle regioni limitrofe, gli inquirenti stanno allargando sempre più il raggio delle ricerche con la possibilità, però, che possa trattarsi di una clandestina; che in quanto tale non abbia mai registrato il suo arrivo in Italia. Se così fosse, darle un’identità sarebbe oltremodo arduo e lo si potrebbe fare non prima di aver incrociato le richieste di ricerca di persone scomparse, in Italia ma a questo punto anche all’estero. Negli ultimi giorni si era parlato della possibilità che la donna fosse Andrea Alice Rabciuc, 27enne anconetana scomparsa da casa da oltre un mese ma anche in questo caso gli approfondimenti hanno portato all’esclusione di questa ipotesi. Il medico legale da una prima analisi aveva confermato che quello rinvenuto nella borsa è un cadavere di donna di circa trent'anni, morta non più di due mesi fa. Dettaglio questo che subito aveva permesso di escludere che il corpo potesse essere quello di Samira el Attar, la mamma marocchina uccisa dal marito a Stanghella, in provincia di Padova, nel 2019; non può trattarsi nemmeno di Saman Abbas, la giovane di origini pachistane scomparsa da Novellara, in Emilia Romagna, il 30 aprile dello scorso anno. Esclusa infine anche l'ipotesi che potesse trattarsi di Isabella Noventa, uccisa nel 2016. Le indagini vanno avanti, si attendono gli esiti dell’esame del DNA e di quello sullo scotch usato per legare la donna. Da qui, oltre che sulla sua identità, si va alla ricerca anche di dettagli per identificare l’autore, o gli autori del macabro omicidio. Qualcuno che al momento continua a vivere libero, indisturbato e impunito per aver ucciso in maniera così brutale questa giovane donna.
CANTIERI A RISCHIO E PNRR, NUOVI FONDI E AIUTI DAL GOVERNO Dopo l'allarme lanciato nei giorni scorsi sul pericolo reale che a causa dell'aumento dei prezzi delle materie prime, molti cantieri fondamentali per la nostra regione vengano lasciati a metà o si blocchino all'improvviso, è il ministro alle infrastrutture Enrico Giovannini a rassicurare tutti. Le imprese al lavoro si sono trovate a pagare di più rispetto al previsto e molte sono in difficoltà nel finire i lavori iniziati. Servono fondi ulteriori; il governo assicura di averli e che a breve saranno disponibili. Spingendo le stazioni appaltanti a pagare le imprese. Giunte le rassicurazioni per i cantieri in corso, restano i problemi su quelli in partenza. Anche in questi i costi sono lievitati e c'è il rischio, qui, che le aziende rinuncino a priori per paura di ulteriori aumenti. Su questo fronte il governo è al lavoro, così come sui progetti da realizzare con i fondi in arrivo dal PNRR. Anche qui i prezzi sono aumentati e per non perdere i finanziamenti le imprese devono rispettare modalità e tempi precisi. Senza aiuti molti rinuncerebbero in partenza; ecco allora un'ulteriore rassicurazione, da tradurre al più presto in concreto.
ESPERIMENTI E PROVE PER L'AGRICOLTURA VENETA DEL FUTURO A ROSOLINA Ed ora parliamo del centro sperimentale, in provincia di Rovigo, all'interno del quale l'agricoltura veneta diventa sempre più performante con prove, modalità innovative di coltivazione ed esperimenti verso il futuro. L'agricoltura veneta diventa sempre più efficace, sana e sostenibile. Il merito è di chi lavora nei campi, ma anche di chi da decenni lavora al centro sperimentale Po di tramontana di Rosolina, in provincia di Rovigo, centro all'interno del quale da trent'anni si fa ricerca, sperimentazione e innovazione applicata per offrire nuove soluzioni agli operatori ortofloricoli veneti, agevolandoli nell'affrontare le sfide del mercato. Un centro nel quale pubblico e privato lavorano fianco a fianco: regione in primis, in collaborazione attiva con il mondo universitario, con i produttori e con le associazioni di categoria.
RIVOLUZIONE PLATEATICI, ESERCENTI SUL PIEDE DI GUERRA Via la plastica da tavolini e sedie del centro. Il comune di Rovigo punta ad uniformare i salottini esterni di bar e ristoranti. È in corso di valutazione la modifica al regolamento dei plateatici. La richiesta potrebbe costringere i gestori a sostituire i tavolini attuali con quelli di metallo, come indicato dalla Soprintendenza di Verona. Una spesa che ricadrebbe però tutta sulle spalle dei ristoratori, appena usciti da un lungo periodo di crisi e di chiusure forzate a causa del Covid.
TREMILA IN CORTEO PER DIFENDERE LA SANITA'PUBBLICA Sono arrivati da tutto il Veneto i manifestanti che, dopo essersi radunati all'esterno della stazione ferroviaria di Padova, hanno sfilato per le vie della città del santo in difesa della sanità pubblica. Una manifestazione regionale alla quale hanno preso parte cittadini, esponenti delle professioni sanitarie, politici e sigle sindacali arrivati da tutte le province della nostra regione. Tremila secondo gli organizzatori le persone in corteo tra slogan, cartelli e appelli tra le altre cose a utilizzare risorse del PNRR per rafforzare il sistema sociosanitario del Veneto in affanno dopo due anni di pandemia. Problemi che toccano tutti, con decine di comitati spontanei sorti dal polesine al veneziano, dal bellunese al padovano fino al vicentino e alle province di Treviso e Verona, presenti per farsi sentire. A soffrire, lamentano i manifestanti, sono anche i più giovani.
L’ULSS 5 ASSUME OLTRE 110 PERSONE TRA INFERMIERI E OSS Nonostante le difficoltà causate dal Covid sul fronte sanitario, in Polesine non mancano gli investimenti che proprio in questo periodo sono finalizzati a risolvere una delle tante criticità del territorio, quella cioè legata alla mancanza di personale. L’azienda sanitaria polesana ha infatti dato il via all’assunzione di 29 nuovi operatori socio assistenziali che entreranno in organico a tempo indeterminato. A questi, l’azienda polesana aggiungerà anche una novantina di nuovi infermieri, risultati idonei al concorso pubblico bandito ed espletato da azienda zero. Di questi, sessanta saranno assunti a tempo indeterminato e 30 a tempo determinato per sopperire ad assenze varie. Numeri importanti che permettono di intervenire in maniera concreta sull’organico delle varie strutture distribuite sul territorio polesano, alle prese ancora oggi con la pandemia che per quanto abbia oggi numeri più contenuti, rimane comunque una problematica che sta tenendo in allerta l’intero sistema sanitario regionale.
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