04.04.2022
Economia al palo, un mese di guerra e sanzioni frenano la crescita. Oltre100 mila le attività economiche in Veneto, imprenditori ed artigiani, in difficoltà. A Padova il ministro all’economia Daniele Franco intervenendo ad un convengo all’università parla di rafforzare la cooperazione europea ma ad oggi dice l’unica certezza è l’incertezza
La guerra peggio della pandemia l’economia a rischio stagflazione, ovvero la concomitanza di inflazione e stagnazione. In un mese di guerra con le stringenti sanzioni nei confronti della Russia si ...sono persi quasi quasi 10 miliardi di euro di esportazioni. Oltre 100mila imprese ed artigiani venete, secondo il presidente del Veneto Luca Zaia, sono in difficoltà e necessitano di essere aiutate.
TG Rovigo del 04.04.2022 TG Completo
AUTODROMO DI ADRIA CHIUSO. SI PENSA PERO’A FARLO RIPARTIRE APPENA POSSIBILE Parliamo adesso dell’autodromo di Adria, struttura finita al centro di un polverone giudiziario e chiuso da diverse settimane. Il futuro però potrebbe non essere solo chiusura e smantellamento. C’è infatti chi sta lavorando per far si che quanto prima possa tornare ad essere attivo. Adria e il Polesine guardano con grande attenzione a quello che sta accadendo all’autodromo, gioiello per gli appassionati di auto, moto e kart finito nella bufera poche settimane fa e oggi ben lontano dai fasti del passato. I beni mobili al suo interno sono stati messi all’asta, segno di un processo che secondo alcuni potrebbe portare alla fine definitiva di una delle realtà motoristiche più dinamiche fino a poco tempo fa a livello nazionale. Una grave perdita per il territorio, sulla quale però l’attenzione, tra le altre dell’amministrazione comunale, rimane alta. E proprio dal municipio di Adria ecco che si prova a tenere viva la fiammella della speranza per il futuro del circuito.
TURISMO TRA LUCI E OMBRE, AD ALBARELLA NIENTE RUSSI Guerra e pandemia non fermano il turismo che registra incrementi importanti in tutte le località balneari della nostra regione. Ci sono però aree nelle quali il conflitto in Ucraina si fa sentire maggiormente come ad esempio l’isola di Albarella, in territorio comunale di Rosolina, nel rodigino, meta tra le più gettonate in passato dai turisti provenienti dalla Russia. Russi che in questo 2022 per la situazione bellica non arriveranno, con perdite economiche anche importanti per il turismo di questa piccola ma affascinante isola. Un’assenza che si fa sentire, quella dei russi, i cui effetti probabilmente faranno registrare il proprio peso a partire dalle prossime settimane. Nel frattempo però l’intero polesine sorride per la presenza del turismo cosiddetto di prossimità. Molti veneti, ma anche turisti in arrivo dalle regioni confinanti, che in questi anni di pandemia hanno conosciuto il delta del po e le sue località simbolo dal punto di vista turistico, tornando anche in questo 2022, già a partire dai weekend che precedono il periodo pasquale. Una buona cartina tornasole in ottica futura, con presenze che fanno decisamente ben sperare anche sul fronte delle prenotazioni estive, vero crocevia per gli esercenti alle prese con la necessità di recuperare i mesi passati, difficili a causa della pandemia e avari dal punto di vista degli incassi e della possibilità di lavorare con serenità.
EMERGENZA LAVORATORI, STAGIONALI INTROVABILI A ROSOLINA L’altra faccia del turismo in polesine è caratterizzata però dalla mancanza di lavoratori. Un problema che sta mettendo in seria difficoltà il comparto. La domanda che si pone Nicola Brugiolo, presidente dei commercianti di Rosolina è più che lecita. Lui, come molti altri suoi colleghi del territorio faticano a trovare lavoratori stagionali, quelli più che indispensabili con l’arrivo dei turisti e con l’apertura della stagione estiva. Oggi però, a quanto sembra, giovani che abbiano voglia di mettersi in gioco partendo dal fare i lavapiatti o i camerieri ce ne sono sempre meno e le leggi attuali, dicono gli addetti ai lavori, non aiutano.
L’ITALIA CHIEDE GRANO E CEREALI. SOLUZIONI PULITE DAL DELTA DEL PO Anche in Veneto c’è preoccupazione per la carenza di grano e più in generale di cereali. La guerra in Ucraina e le importazioni ridotte nel nostro paese rispetto al passato costringono l’Italia a diventare sempre più autosufficiente. Oltre a produrli però, i cereali vanno anche salvaguardati dalle malattie e su questo fronte, nei mesi scorsi, tutto il Delta del Po ha lavorato attuando un progetto che grazie ad un app specifica consente di monitorare in tempo le principali malattie fungine del grano tenero, consentendo di eseguire trattamenti fitosanitari mirati e ridotti. Un prodotto quindi sano perché privo di malattie e trattato in maniera adeguata, non eccessiva. Dopo due anni di sperimentazione è stato messo a punto un modello integrato che consente quindi agli agricoltori di ottimizzare i trattamenti, con risparmio maggiore e meno sprechi, e al tempo stesso di ridurre i residui dei dei trattamenti presenti nelle attrezzature da diserbo, botti e altro, utilizzate per proteggere i cereali dalle malattie. Lavaggi che permettono di disperdere poi in ambiente un’acqua di lavaggio il più possibile pulita. Tecnologie e sistemi innovativi apprezzati direttamente sul campo dagli stessi imprenditori agricoli.
IL MINISTRO FRANCO ALLE CATEGORIE ECONOMICHE: «SERVE UNITA’E LUNGIMIRANZA» Economia al palo, un mese di guerra e sanzioni frenano la crescita. Oltre100 mila le attività economiche in Veneto, imprenditori ed artigiani, in difficoltà. A Padova il ministro all’economia Daniele Franco intervenendo ad un convengo all’università parla di rafforzare la cooperazione europea ma ad oggi dice l’unica certezza è l’incertezza La guerra peggio della pandemia l’economia a rischio stagflazione, ovvero la concomitanza di inflazione e stagnazione. In un mese di guerra con le stringenti sanzioni nei confronti della Russia si sono persi quasi quasi 10 miliardi di euro di esportazioni. Oltre 100mila imprese ed artigiani venete, secondo il presidente del Veneto Luca Zaia, sono in difficoltà e necessitano di essere aiutate.
CON LA FINE DELL’EMERGENZA NUOVE REGOLE E VECCHIE ABITUDINI A pochi giorni dalla fine dell’emergenza e dalle nuove regole, ecco come in provincia di Rovigo si vive questo cambio. Sentiamo le novità sul fronte delle regole e la percezione da parte dei polesani, tra mascherine, distanziamento, green pass e super green pass.
INFLAZIONE ALLE STELLE, FAMIGLIE A RISCHIO USURA Il caro bollette fa impennare i prezzi dei listini al bar, al ristorante e in panetteria. Gli effetti negativi sono esplosi solo dopo l’inizio di quest’anno e sulle famiglie, alle prese con una vita sempre più cara, incombe lo spettro dell’usura. Il caro bollette finisce sul listino prezzi. L’aumento dei costi dell’energia si traduce anche sul prezzo del caffè al bar o della pizza in panetteria. In base ai dati ufficali del Mise, il prezzo record dell’espresso al bar si raggiunge a Bolzano (1,23), al secondo posto si classifica Rovigo, con una media di 1,20 centesimi per la tazzina ordinata al banco del bar. Segue Vicenza a 1 euro e 19. Nel complesso, andare al bar e al ristorante, oggi, costa il3,8% in più dal mese di marzo. Ma l’Istat registra anche un incremento del 5,8% dei prezzi di pane e pasta. Un altra veneta si fa notare: Padova è la terza città in Italia dove il rincaro è più elevato: andare dal panettiere ora costa circa un 6% in più.
WEEKEND DI SANGUE SULLE STRADE DEL POLESINE, DUE MORTI Fine settimana di sangue sulle strade del Polesine con due incidenti mortali a poche ore di distanza l’uno dall’altro. Tra sabato e domenica a perdere la vita sono stati due uomini. Il primo grave incidente stradale è accaduto ad Ariano nel Polesine poco dopo la mezzanotte, sulla Romea. In questo caso a perdere la vita è stato un 58enne di Goro, in provincia di Ferrara. Franco Curti, questo il nome dell’automobilista, era a bordo della sua Bmw quando per cause in via di accertamento e a quanto sembra senza il coinvolgimento di altri mezzi è finito fuori strada. Molto conosciuto in tutto il polesine per la sua attività legata al mondo delle vongole, Curti potrebbe aver perso il controllo della propria macchina in seguito ad un malore o per le condizioni dell’asfalto rese non ideali a causa della pioggia caduta nel fine settimana anche sulle strade del polesine. Condizioni difficili che hanno contribuito a causare la morte del 67enne Silvio Piovan, residente in provincia di Padova e rimasto vittima del secondo incidente mortale accaduto nel fine settimana. In questo caso l’uomo, a bordo di una bicicletta, è entrato in contatto con un’auto a Rovigo, in via Amendola, lungo la strada che collega il capoluogo del Polesine a Lendinara. I soccorsi sono stati allertati dalla stessa persona che era al volante dell’auto e che ha immediatamente chiamato gli uomini del suem, giunti sul posto e operativi da subito per cercare di salvare la vita al 67enne. A nulla però sono serviti i tentativi messi in atto con l’uomo, residente a Megliadino San Vitale, spirato poco più tardi.
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