28.03.2022
La Russia chiude i rubinetti di gas e anche l'Italia cerca nuove aree dove estrarre per trovarlo. Ecco allora che si ritorna a parlare di trivellazioni vicino al Delta del Po, territorio che tra il 1950 e il 2008 si è abbassato di tre metri e mezzo proprio a causa delle estrazioni passate. Ecco allora che i sindaci ricorrono al Tar per impedire che le trivelle ripartano ma dal ministero sembra, come sottolineano i consorzi di bonifica del territorio, che ...la volontà sia diversa. Una volontà messa nera su bianco in un recente documento proposto da Roma. Tra i 48 vincoli di esclusione inseriti nel piano, che impediscono lo sfruttamento in diverse zone del paese, c'è anche quella che comprende le zone di pregio agricolo e tutto il golfo di Venezia, tra il delta del Po e il Tagliamento, dove si teme che l’estrazione possa incrementare i fenomeni di subsidenza, ossia l’abbassamento del suolo. Due chilometri a monte però, come sottolineato dai vertici dei consorzi di bonifica polesani, l'estrazione potrebbe essere nuovamente concessa. I sindaci chiedono aiuto e si appellano alla giustizia, i consorzi stessi chiedono l'intervento di esperti che possano valutare se estrarre nuovamente o meno, basandosi però su dati reali. Quelli forniti, secondo Mantovani, non sarebbero corretti; e la soluzione resta una sola e punta al coinvolgimento di esperti.
TG Rovigo del 28.03.2022 TG Completo
ROVIGO - IN CITTA’CRESCONO I RESIDENTI, POLESINE PROVINCIA “ANZIANA” E’la provincia di Rovigo quella più vecchia rispetto a tutte le altre del Veneto, con un’età media che tocca i 48,2 a fronte di una media regionale che non supera il 45,6 mentre a livello nazionale il dato si attesta sul 45,4. A dirlo è il report sulla terza edizione del censimento permanente della popolazione del 2020 diffuso nelle scorse ore dall’Istat. Un’analisi che mette Rovigo anche al primo posto per quanto riguarda il tasso di mortalità, all’ultimo invece per il numero di nuovi nati. Entrando nel dettaglio dei dati che riguardano il Polesine, la provincia di Rovigo al primo gennaio 2021 ha toccato quota 230.763 residenti, quasi 1000 in meno rispetto all’anno precedente con un calo dello 0,42%. In controtendenza c’è però il capoluogo. Rovigo infatti è tornato di poco sopra i 50mila abitanti, 50535 per la precisione rispetto ai 49985 del 2019. Una crescita importante che tra i capoluoghi della nostra regione caratterizza appunto Rovigo ma anche Verona, con il resto dei centri provinciali che sono invece in calo dal punto di vista dei residenti rispetto allo scorso anno. Tra le località più importanti del comprensorio spicca invece il calo di Adria che rimane pesantemente sotto i 20mila abitanti; 18950 per la precisione. Undici invece sono i comuni polesani che oltre a Rovigo registrano una crescita, seppur limitata, dei residenti rispetto all’anno precedente. Bosaro, Canda, Castelmassa, Ceregnano, Gaiba, Giacciano con Baruchella, Occhiobello, San Bellino, Stienta, Villamarzana e Villanova del Ghebbo. In discesa sotto l’aspetto dei residenti oltre come detto ad Adria sono Porto Tolle, Porto Viro, Polesella, Ariano e Ficarolo. Rovigo inoltre si conferma la provincia con il tasso di mortalità più alto di tutto il Veneto passato dal 12,6 per mille al 14,6. In calo inoltre il numero di nascite; nel 2019 il polesine aveva toccato il tasso di natalità più basso del veneto con il 5,2 per mille; numeri ulteriormente ridotti nel 2020 con e scesi al 5,1, valore nettamente inferiore rispetto al 6,7 per mille che è il valore medio regionale. Sul fronte dei nuovi arrivi, oltre ai neonati, la provincia di Rovigo registra incrementi importanti per quanto riguarda gli immigrati. In polesine i nuovi residenti dall’estero sono l’8,7%, praticamente il doppio rispetto alla media regionale che non va oltre il 4,8% e ben quattro volte il dato nazionale che supera di poco il 2,6%.
ADRIA (RO) – NUOVE TRIVELLAZIONI SUL DELTA DEL PO, I SINDACI DICONO “NO” La Russia chiude i rubinetti di gas e anche l'Italia cerca nuove aree dove estrarre per trovarlo. Ecco allora che si ritorna a parlare di trivellazioni vicino al Delta del Po, territorio che tra il 1950 e il 2008 si è abbassato di tre metri e mezzo proprio a causa delle estrazioni passate. Ecco allora che i sindaci ricorrono al Tar per impedire che le trivelle ripartano ma dal ministero sembra, come sottolineano i consorzi di bonifica del territorio, che la volontà sia diversa. Una volontà messa nera su bianco in un recente documento proposto da Roma. Tra i 48 vincoli di esclusione inseriti nel piano, che impediscono lo sfruttamento in diverse zone del paese, c'è anche quella che comprende le zone di pregio agricolo e tutto il golfo di Venezia, tra il delta del Po e il Tagliamento, dove si teme che l’estrazione possa incrementare i fenomeni di subsidenza, ossia l’abbassamento del suolo. Due chilometri a monte però, come sottolineato dai vertici dei consorzi di bonifica polesani, l'estrazione potrebbe essere nuovamente concessa. I sindaci chiedono aiuto e si appellano alla giustizia, i consorzi stessi chiedono l'intervento di esperti che possano valutare se estrarre nuovamente o meno, basandosi però su dati reali. Quelli forniti, secondo Mantovani, non sarebbero corretti; e la soluzione resta una sola e punta al coinvolgimento di esperti.
SAN MARTINO DI VENEZZE (RO) – TROVATO SENZA VITA L’ANZIANO SCOMPARSO SAN MARTINO DI VENEZZE (RO) – TROVATO SENZA VITA L’ANZIANO SCOMPARSO Dopo diversi giorni di ricerca è stato trovato morto tra le acque dell’Adige nella mattinata di ieri il 78enne scomparso da San Martino di Venezze nella giornata di venerdì. Nonostante le intense ricerche scattate poche ore dopo la denuncia l’uomo non ha più fatto rientro a casa ed è stato recuperato dai vigili del fuoco. Ingente lo spiegamento di forze per individuare il 78enne con i pompieri in azione assieme ai sommozzatori con moto d’acqua, un gommone e l’elicottero, supportati da protezione civile e volontari. Un ritrovamento che ha spento le speranze dei familiari di poter riabbracciare l’anziano. Rimangono ancora da chiarire le cause alla base del decesso. FINE SETTIMANA DI FURTI A LENDINARA. LADRI IN ABITAZIONE Ladri in azione tra sabato e domenica nel territorio comunale di Lendinara dove i malviventi sono riusciti a mettere a segno un colpo all’interno di un’abitazione, senza escludere peraltro che abbiano provato anche in altri appartamenti della stessa zona. I carabinieri sono stati chiamati in zona Rasa dove i ladri hanno agito tra il pomeriggio e la serata di sabato. Una volta dentro alla casa sono riusciti ad impossessarsi di un bottino il cui ammontare, sommato ai danni causati all’appartamento, tocca all’incirca i 3000 euro. Ad accorgersi del furto sono stati i proprietari di casa, una volta rientrati. L’interno era completamente a soqquadro, con l’allerta immediata alle forze dell’ordine ora al lavoro per cercare di individuare i responsabili. TRAGEDIA NEL PADOVANO, MUORE UN 40ENNE RODIGINO Ha perso la vita nel fine settimana il 40enne di Rovigo Patrick Marangoni, rimasto vittima di un incidente stradale mentre si trovava a bordo della sua fiat 500 abarth in territorio comunale di Candiana, in provincia di Padova e a pochi chilometri dal confine con il polesine. Nello schianto che è costato la vita al 40enne non sono stati coinvolti altri mezzi e si tratterebbe dunque di un’uscita autonoma di strada sulla cui dinamica e cause sono al lavoro le forze dell’ordine competenti sul territorio. Viabilità rallentata all’incirca per un paio d’ore, tempo impiegato dai soccorritori e dagli operatori per liberare la carreggiata dopo aver provato a prestare, purtroppo invano, i primi soccorsi al 40enne rimasto ucciso nello schianto.
ARIANO NEL POLESINE (RO) – LE DUNE DI ROSADA RIPULITE DAI VOLONTARI DI PLASTIC FREE Si è svolta con successo domenica la prima tappa ufficiale del 2022 di Plastic Free Onlus nel territorio di Ariano nel Polesine, costituita da una passeggiata ecologica nella zona delle dune di Rosada nella frazione di Grillara. All’iniziativa, organizzata in collaborazione con l’amministrazione comunale, ha preso parte una trentina di partecipanti, tra i quali anche un gruppo scout di Adria, volontari provenienti dal vicentino e dal comacchiese nonché il sindaco Luisa Beltrame, la vice sindaco Laura Modena e l'assessore Sandro Vidali. Il bottino finale raccolto è stato di un centinaio di sacchi riempiti con vetro e oggetti tra i più disparati, quasi tutti lanciati dalle auto in corsa, oltre a diversi pneumatici e ingombranti abbandonati appositamente nella zona.
VENETO - “CASSA INTEGRAZIONE PER GUERRA”: A RISCHIO 15MILA POSTI Le imprese del Veneto sono piegate, costrette a vivere un paradosso mai immaginato prima. Un portafoglio ordini ricco, forza lavoro disponibile ma produzioni ferme per la difficoltà da un lato di produrre, le materie prime hanno raggiunto aumenti anche del 50 e dall’altro l’export fermo verso paesi strategici come la Russia. L’impossibilità di reggere è la vera paura, lo spettro con cui da tempo sono costretti a fare i conti le imprese del ricco Veneto e una delle filiere su cui su regge parte dell’economia della nostre regione, l’artigianato, si vede costretta ad allargare le braccia. Serve un impegno straordinario del governo, servono subito ammortizzatori sociali urgenti per non costringere chi fa impresa a chiudere e licenziare, serve attivare la cassa integrazione causa guerra.
VENETO. POVERTA’ ENERGETICA, FAMIGLIE IN CRISI Secondo l’elaborazione dell’Ufficio studi della CGIA, si stima che in Veneto una famiglia su dieci sia in difficoltà, circa 200 mila nuclei famigliari che si trovano nell’impossibilità di procurarsi un paniere minimo di beni e servizi energetici: ovvero il riscaldamento, il raffrescamento, l’illuminazione, l’utilizzo di elettrodomestici, etc. Vista la scarsa disponibilità economica, spesso questi nuclei sono costretti a scegliere: o si mette assieme il pranzo con la cena o si pagano le bollette. In linea generale, i nuclei più a rischio sono quelli con un elevato numero di componenti, vivono in affitto o in abitazioni di proprietà non più recenti, il capofamiglia è giovane – spesso indigente o immigrato - e le province più a rischio sono Padova e Verona (con un range per entrambe che va da 23.700 a 39.500 nuclei familiari). Seguono Venezia, Treviso, Vicenza , Rovigo e, infine, Belluno.
GAIBA (RO) – IL PIU’PICCOLO COMUNE DEL MONDO AD OSPITARE UN “WTA” Melbourne, Sydney, Cleveland, Cincinnati…e Gaiba. Ebbene si, il piccolo comune del Polesine entra di diritto nel calendario del grande tennis internazionale, diventando il più piccolo comune al mondo ad ospitare un torneo di tennis del circuito mondiale femminile. In un calendario WTA fitto di impegni e appuntamenti di prestigio quindi, Gaiba si inserisce a partire da lunedì 13 giugno per quello che sarà peraltro l’unico torneo in Italia a giocarsi su campi di erba naturale. Il parallelo con il più noto Wimbledon è già stato fatto più volte anche in passato. Ma stavolta, con la crescita dell’appuntamento che ha preso appunto il nome di Gaibledon, anche la federazione mondiale del tennis ha sciolto gli indugi accogliendo nel proprio calendario l’evento che andrà in scena a Gaiba. Preparativi già in corso e macchina organizzativa che di fatto non si è mai fermata e che è pronta ad accogliere le giocatrici che dal prossimo giugno prenderanno parte alla sfida il cui montepremi tocca i 115mila dollari. Gaibledon che diventa peraltro per l’occasione il Veneto Open International grazie al supporto di Confindustria, ha già fissato le date per le finali con il 18 giugno dedicato al doppio e il 19 giugno, domenica, con l’appuntamento conclusivo per quanto riguarda il torneo singolare. Un centro sportivo riportato a livelli eccellenti, il coinvolgimento di tantissime persone e un entusiasmo crescente che trova ora soddisfazione e riconoscimenti. C’è ancora tempo inoltre per partecipare come volontari, compilando il form apposito entro il prossimo 15 aprile sul sito venetopen.com. Per chi invece non vorrà perdersi l’evento, da spettatore, riflettori puntati sulla data d’avvio del prossimo 13 giugno per vedere alcune tra le migliori giocatrici al mondo sfidarsi a Gaiba.
ROVIGO – SICCITA’AGLI SGOCCIOLI, DA MERCOLEDI’TORNA LA PIOGGIA Dopo oltre cento giorni di siccità e assenza totale di pioggia, l’attesa starebbe per finire e secondo gli esperti a breve, già a partire da mercoledì, la pioggia tornerà a bagnare il Veneto, polesine compreso. Una buona notizia per l’ambiente e in generale per tutto il rodigino, comprensorio sul quale gli effetti della carenza d’acqua si sono fatti sentire e si stanno facendo tuttora sentire in maniera pesante. L’agricoltura in primis, ma anche la pesca e in generale tutte le attività soffrono. L’acqua tornerà a cadere in polesine quindi dalla giornata di mercoledì anche se non è escluso che già martedì sera qualche goccia di pioggia possa fare capolino sul nostro comprensorio. La tanto attesa saccatura artica dalla penisola scandinava spingerà aria fredda verso l’Europa occidentale con la formazione di una grossa depressione e con vari minimi depressionari nel suo interno. Piogge e rovesci inizieranno quindi a bagnare gran parte del Centro-Nord Italia tra la giornata di mercoledì e quella di giovedì, anche con accumuli moderati. L’instabilità dovrebbe allungarsi fino alla giornata di sabato, con tutti i dettagli che dovranno essere valutati e definiti poi con il passare delle ore. Secondo l’Arpav la quantità d’acqua che cadrà nella nostra regione sarà importante per intervenire in maniera decisa sulla siccità con la speranza che i fenomeni di pioggia non si rivelino bombe d’acqua o comunque momenti ad elevata intensità. La preoccupazione sono i temporali e le grandinate che potrebbero creare non pochi problemi in un territorio che chiede acqua ma che dal punto di vista del rischio idrogeologico rimane fortemente delicato. Su questo fronte non è ancora chiaro se sarà diramato o meno un livello di allerta da qui ai prossimi giorni. Tutto dipenderà dall’evolversi delle temperature che, sempre secondo gli esperti, dovrebbero calare in maniera progressiva da oggi e fino alla serata di martedì, massimo notte e mattinata di mercoledì.
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