07.03.2022
Cinquantmila in fuga dalla guerra. 50mila tanti i profughi attesi nelle prossime ore in Veneto e il presidente Zaia non nasconde la sua preoccupazione.
La rete dell’accoglienza è attiva , il Veneto è in prima linea ma non si può nascondere che si tratta di emergenza destinata , se possibile, a peggiorare con il passare dei giorni. Dal punto di vista operativo l’ipotesi in campo è quella di un hub, un luogo dove far convogliare tutti i rifugiati che ...scappano a cui dare i primi aiuti concreti. Quello che va precisato è che nella stragrande maggioranza dei casi di tratta di persone che sanno dove andare, quasi sempre raggiungono l’abitazione di connazionali e parenti che vivono in Veneto da tempo e questo semplifica, e non poco, una buona parte dell’accoglienza , per gli altri la generosità dei veneti è già realtà.
TG Rovigo del 07.03.2022 TG Completo
INFERMIERE AGGREDITO, PAURA IN PRONTO SOCCORSO Un pugno al volto per una mancata sigaretta. Gli occhiali in mille pezzi. Sono stati momenti di paura quelli vissuti al pronto soccorso di Rovigo dove un infermiere è stato aggredito da un paziente in attesa e colpito ripetutamente. Alla base dell’aggressione il rifiuto, da parte dell’infermiere, di offrire una sigaretta al paziente, persona questa con problematiche di dipendenza che al no, ovvio, dell’operatore sanitario è andato su tutte le furie perdendo il controllo. Secondo quanto riferito l’uomo si è tolto la cintura dai pantaloni e ha iniziato a rotearla in maniera minacciosa avvicinandosi all’infermiere e creando non poco panico tra gli altri pazienti in attesa all’interno del pronto soccorso. Una volta avvicinatosi all’infermiere, è riuscito così a colpirlo con un pugno che ha mandato in frantumi gli occhiali dell’uomo mentre tutt’attorno gli altri sanitaria e la guardia giurata presente all’interno del presidio sanitario hanno provato in tutti i modi a fermare la furia dell’aggressore. L’impresa, non facile, è riuscita a fatica ma solo l’arrivo di una volante della polizia ha riportato la situazione alla normalità, bloccando il paziente furioso e permettendo all’infermiere colpito di essere medicato. I fatti risalgono ad alcuni giorni fa con il protagonista della vicenda che nel frattempo è stato denunciato e dovrà ora difendersi dalle accuse di lesioni personali aggravati ma con molta probabilità anche dal reato di interruzione di pubblico servizio. L’ennesimo episodio di una lunga serie che, specie nel periodo di massima diffusione del covid con i reparti pieni e la tensione alle stelle aveva toccato già in passato le strutture sanitarie del polesine. Ora la situazione anche all’interno degli ospedali sta lentamente tornando ad un livello di emergenza decisamente inferiore rispetto a mesi fa; ma per il momento anche in polesine la presenza di guardie giurate volute dalla stessa azienda sanitaria, specie in determinati contesti, rimane confermata. Per arginare situazioni come quelle avvenute in pronto soccorso a Rovigo ed evitare qualsiasi ulteriore conseguenze negativa ad operatori e pazienti in attesa.
POLESINE SOLIDALE CON L’UCRAINA, PRONTI DUE TIR Anche la provincia e il territorio di Rovigo aprono le porte alla solidarietà e all’accoglienza nei confronti dei profughi ucraini in fuga dalla guerra. Sono numerose le iniziative pubbliche, ma anche private di sostegno alle persone che stanno cercando di fuggire dagli eventi bellici di questi giorni. Particolarmente dinamica è l’attività della ONLUS Bandiera Gialla che porta avanti incessantemente l’iniziativa Rovigo for ucraina. Tanti i beni di prima necessità che i polesani, ma non solo, hanno portato nei capannoni dell’associazione di via Tre Martiri, ex centro gomme; beni che a breve saranno caricati su due camion che approderanno prima a Varsavia per poi entrare successivamente in Ucraina e raggiungere le tantissime persone che al momento hanno scelto o sono ancora costrette a rimanere all’interno dell’Ucraina. Beni e prodotti di prima necessità per bambini ed adulti, prodotti medicinali e sanitari, alimentari e a lunga conservazione sono in cima alla lista di ciò che serve. Oggi è previsto il rientro del primo tir che ha lasciato Rovigo nella notte di venerdì con il primo carico di beni per le popolazioni sotto i bombardamenti. Per l’organizzazione di ulteriori viaggi servono ovviamente fondi. Mandare un tir in Polonia e poi farlo rientrare costa tra i 1300 e i 1400 euro sommando la spesa per il gasolio e quella per l’autostrada. Proprio per questo è stato aperto un conto corrente disponibile sulla pagina facebook dell’associazione al quale devolvere le varie offerte. La quota raccolta fino a questo momento supera i 1500 euro ma è chiaro che l’obiettivo è fare di più così da poter aiutare il maggior numero di persone.
IL TURISMO SPERA, MANCANO PERO’ GLI “STAGIONALI” Dopo le estati in pandemia il turismo balneare spera in un prossimo periodo estivo senza troppe restrizioni. Si attendono i turisti anche a Rosolina dove non mancano però i problemi. Tra questi quello della difficoltà di trovare lavoratori stagionali. Rosolina si prepara speranzosa ad un periodo di caldo e sole con la speranza che le limitazioni possano diventare solo argomento di discussione tra un aperitivo e l’altro, senza più caratterizzare la quotidianità di esercenti e turisti. La guerra in Ucraina, certo, ha riportato il nostro paese in stato di emergenza, ma la fiducia e comunque l’ottimismo cercando di avere il sopravvento anche tra chi, con buona volontà, si prepara in qualche modo a ripartire.
ABITAZIONI DATATE, IL POLESINE GUARDA ALL’ECOBONUS 110% Rovigo come Venezia, e non è un modo di dire. Secondo la recente indagine elaborata dal sole 24 ore su dati eurostat è emersa l’evidenza che in polesine, la quota di case che hanno più di cento anni è pari a quella della provincia di Venezia. In poche parole una casa su dieci è stata edificata prima del 1919 con un totale di quasi 125mila abitazioni, un decimo delle quali appunto costruite oltre cento anni fa. A risaltare, sul fronte opposto, è il fatto che solo il 9,2% delle abitazioni costruite in provincia di Rovigo ha meno di vent’anni, percentuale di poco inferiore a quelle invece più antiche.
SWITCH OFF, TELECHIARA SI ALLARGA Addio 14, benvenuti 17 e 18. I nuovi canali di Telechiara. Una tivù che cresce e segue la nuova via del digitale terrestre, sempre più l’emittente del Veneto e del Nordest. Contenuti, qualità e ascolti procedono verso l’alto e l’atteso switch off vi permetterà di guardare la tv in modo del tutto nuovo e sicuramente migliore. Il giorno è oramai alle porte: quello in cui vedrete TeleChiara sul canale 17 in Veneto, sul canale 18 in tutto il Friuli Venezia Giulia e in provincia di Trento. E’ questione di giorni, pochi, e dovrete risintonizzare il televisore o il decoder. Da quel momento, sul vostro telecomando, non dovrete più digitare 14, ma appunto 17. E torneremo a vederci. Tutto qua. In ogni caso, vi accompagneremo passo passo, in questo piccolo ma grande trasloco, offrendovi tutte le informazioni con tempestività, con un tutorial che vi spiegherà ogni passaggio, e con un numero verde, totalmente gratuito, per risolvere insieme qualsiasi dubbio. Il passaggio ai canali 17 e 18 permetterà alla nostra emittente di ampliare il bacino d’utenza, permetterà a Telechiara di diventare un canale del nordet: ci potrà vedere anche chi sino a oggi non ci raggiungeva. Per chi abita in Friuli Venezia Giulia o in Trentino il passaggio è già avvenuto, per gli altri ancora pochi giorni, ed entro il 10 marzo l’operazione sarà completata. Dunque, ci sono nuovi numeri da memorizzare: il 17 per il veneto ed il 18 per Friuli Venezia Giulia e Trentino.
UN HUB PER I PROFUGHI. ZAIA: "CINQUANTAMILA IN ARRIVO Cinquantmila in fuga dalla guerra. 50mila tanti i profughi attesi nelle prossime ore in Veneto e il presidente Zaia non nasconde la sua preoccupazione. La rete dell’accoglienza è attiva , il Veneto è in prima linea ma non si può nascondere che si tratta di emergenza destinata , se possibile, a peggiorare con il passare dei giorni. Dal punto di vista operativo l’ipotesi in campo è quella di un hub, un luogo dove far convogliare tutti i rifugiati che scappano a cui dare i primi aiuti concreti. Quello che va precisato è che nella stragrande maggioranza dei casi di tratta di persone che sanno dove andare, quasi sempre raggiungono l’abitazione di connazionali e parenti che vivono in Veneto da tempo e questo semplifica, e non poco, una buona parte dell’accoglienza , per gli altri la generosità dei veneti è già realtà.
L’emittente che da oltre 30 anni racconta il territorio del Triveneto con una forte attenzione all’aspetto devozionale. L’informazione è vicina ai cittadini, tempestiva ed equilibrata. L’intrattenimento qualificato con spazi che danno voce alle diverse componenti sociali.
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