15.12.2023
Quattro arresti a Padova e uno a Verona. Ma le manette sono scattate anche a Rovigo e in altre undici province italiane nel corso della maxi operazione condotta dalla polizia di stato contro il mondo delle babygang. Oltre 500 agenti in tutta Italia hanno controllato 6300 persone e 1485 veicoli arrivando a far scattare le manette ai polsi di 41 persone di cui, almeno una decina minorenni. Oltre agli arresti sono stati rinvenuti e sequestrati anche coltelli, pistole, tirapugni, centinaia ...di dosi di droga e decine di migliaia di euro in contanti e provento di spaccio. Particolarmente gravi gli episodi che hanno coinvolto gli arrestati nella nostra regione. A Padova, su 267 identificazioni, sono state denunciate sei persone oltre a quattro arresti per spaccio di sostanze stupefacenti. Ci sono peraltro quattro giovani tra i 18 e i 23 anni, tutti stranieri di seconda generazione, accusati di lesioni aggravate nei confronti di altri cinque giovani per futili motivi, la notte dell'11 giugno scorso all'esterno del Pride Village di Padova. Un secondo episodio ha portato la procura a puntare i riflettori su una 19enne padovana accusata di rapina aggravata e lesioni personali nei confronti di una 16enne che sarebbe stata presa a schiaffi, spinte, e calci dalla giovane con la complicità di altre tre sue complici minorenni. A Verona invece sono scattate le manette ai polsi di un 19enne, già conosciuto dalle forze dell'ordine per una serie di indagini precedenti legate al mondo delle baby gang, in possesso di mezzo chilo di cocaina ma i provvedimenti, e gli accertamenti, potrebbero portare da qui ai prossimi giorni ad ulteriori sviluppi. Le forze dell'ordine hanno indagato in ambiti legati soprattutto ad aree di aggregazione giovanile in contesti molto vicini al mondo dei trapper. Sono state controllate autovetture e motociclette, chiusi pubblici esercizi e locali notturni, sono finite nelle mani delle forze dell'ordine svariati tipi di stupefacente: cocaina, eroina, cannabinoidi. Tutta droga maneggiata dagli arrestati e poi spacciata nei territori interessati dall'operazione. Oltre alle tre province venete a livello nazionale la polizia con oltre 500 operatori è intervenuta nei territori di Arezzo, Bari, Catania, Genova, Milano, Modena, Napoli, Palermo, Pescara, Reggio-Emilia e Salerno.
TG Veneto News
2a Edizione
del 15.12.2023
TG Completo
IL CAMBIAMENTO CLIMATICO DECIMA GLI ALVEARI: MORIE DEL 50% Il clima impazzito sta provocando gravi conseguenze anche per gli insetti. Le api, che hanno un ruolo fondamentale nell'equilibrio dell'ecosistema, non riescono più a gestire gli alveari a causa dei continui sbalzi termici. La produzione di miele, quest'anno, ha subito una riduzione dell'80%. Quando le temperature aumentano le api escono dagli alveari alla ricerca di nettare, che in questa stagione però non trovano. Ecco perché, oltre a piantare fiori specifici che producano polline anche in inverno, è importante che ogni persona contribuisca anche semplicemente lasciando dell'acqua zuccherata su balconi e terrazze. Non solo: per tutelare questi insetti anche dagli atti vandalici, come quello accaduto a Barbarano dove dei ragazzini avrebbero incendiato 40 arnie e provocato la morte di un milione di api, si sta lavorando ad una specifica legge.
ANZIANI, UN VADEMECUM CONTRO LE TRUFFE Sette truffe agli anziani in un mese. Una escalation che preoccupa. La questura invita non solo i parenti, ma anche i vicini di casa ad essere vigili
BIMBO MORTO PER DROGA, IL PADRE PUO’ PATTEGGIARE Proposto il patteggiamento a due anni di carcere con pena sospesa a Diego Feltrin per la morte del figlio Nicolò, morto a due anni dopo aver ingerito dell’hashish rinvenuta in casa.
MAXI OPERAZIONE CONTRO LE BABY GANG TRA ROVIGO, PADOVA E VERONA Quattro arresti a Padova e uno a Verona. Ma le manette sono scattate anche a Rovigo e in altre undici province italiane nel corso della maxi operazione condotta dalla polizia di stato contro il mondo delle babygang. Oltre 500 agenti in tutta Italia hanno controllato 6300 persone e 1485 veicoli arrivando a far scattare le manette ai polsi di 41 persone di cui, almeno una decina minorenni. Oltre agli arresti sono stati rinvenuti e sequestrati anche coltelli, pistole, tirapugni, centinaia di dosi di droga e decine di migliaia di euro in contanti e provento di spaccio. Particolarmente gravi gli episodi che hanno coinvolto gli arrestati nella nostra regione. A Padova, su 267 identificazioni, sono state denunciate sei persone oltre a quattro arresti per spaccio di sostanze stupefacenti. Ci sono peraltro quattro giovani tra i 18 e i 23 anni, tutti stranieri di seconda generazione, accusati di lesioni aggravate nei confronti di altri cinque giovani per futili motivi, la notte dell'11 giugno scorso all'esterno del Pride Village di Padova. Un secondo episodio ha portato la procura a puntare i riflettori su una 19enne padovana accusata di rapina aggravata e lesioni personali nei confronti di una 16enne che sarebbe stata presa a schiaffi, spinte, e calci dalla giovane con la complicità di altre tre sue complici minorenni. A Verona invece sono scattate le manette ai polsi di un 19enne, già conosciuto dalle forze dell'ordine per una serie di indagini precedenti legate al mondo delle baby gang, in possesso di mezzo chilo di cocaina ma i provvedimenti, e gli accertamenti, potrebbero portare da qui ai prossimi giorni ad ulteriori sviluppi. Le forze dell'ordine hanno indagato in ambiti legati soprattutto ad aree di aggregazione giovanile in contesti molto vicini al mondo dei trapper. Sono state controllate autovetture e motociclette, chiusi pubblici esercizi e locali notturni, sono finite nelle mani delle forze dell'ordine svariati tipi di stupefacente: cocaina, eroina, cannabinoidi. Tutta droga maneggiata dagli arrestati e poi spacciata nei territori interessati dall'operazione. Oltre alle tre province venete a livello nazionale la polizia con oltre 500 operatori è intervenuta nei territori di Arezzo, Bari, Catania, Genova, Milano, Modena, Napoli, Palermo, Pescara, Reggio-Emilia e Salerno.
AUTONOMIA IN AULA A GENNAIO, IL TERZO MANDATO SPACCA IL PD Il Governo accelera sull’Autonomia. Il disegno di Legge arriverà in aula subito dopo la pausa di Natale. Per Zaia è una data storica. Inatnto sul terzo mandato il centrosinistro si spacca dopo l’apertura del sindaco di Padova Giordani
REDDITI DEI PARLAMENTARI. IL “PAPERONE” E' IL VICENTINO ZANETTIN Stanno comparendo in queste ore, una dopo l'altra sui siti di camera e senato, le dichiarazioni dei redditi dei parlamentari italiani per il 2023. Tra queste, ovviamente, ci sono anche quelle dei veneti anche se non tutti al momento le hanno caricate e pubblicate. Tra chi è già online, il paperone dei parlamentari veneti è il senatore vicentino di Forza Italia Pierantonio Zanettin che per l'anno in corso dichiara un reddito complessivo di poco superiore ai 450mila euro triplicandolo rispetto alla dichiarazione dello scorso anno. Un dato provvisorio perchè al momento sono ancora molti i parlamentari che non hanno ancora fornito le informazioni richieste. Tra questi alcuni nomi illustri come l'ex presidente del senato Maria Alberti Casellati, lo scorso anno ad un passo dai 275mila euro o il ministro alla giustizia Carlo Nordio che nel 2022 dichiarò poco più di 230mila euro. Questione comunque di giorni visto che per legge tutti i parlamentari, entro poche settimane dovranno rendere noto il proprio reddito. Restando quindi a quanto pubblicato fino ad ora, dietro a Zanettin restano decisamente staccati il veneziano di Fratelli d'Italia Raffaele Speranzon con 138mila euro e il padovano Antonio De Poli, presidente dell'unione di centro con poco più di 132mila euro. In quarta posizione c'è Andrea Crisanti; eletto nelle fila del PD, il microbiologo romano d'origine ma da tempo residente a Padova tocca i 127mila euro, superando di poco e fermi a 124 mila Andrea Ostellari, Paolo Tosato e Adolfo Urso. Se la maggior parte dei senatori veneti ha già pubblicato il proprio reddito 2023, decisamente meno celeri sono però al momento i deputati della nostra regione; più della metà di loro non ha ancora reso noti i propri dati. Oltre ai già citati Casellati e Nordio, mancano il leader regionale di Forza Italia Flavio Tosi, il segretario regionale della lega Alberto Stefani ma anche Alessandro Zan, Elisabetta Gardini e Silvio Giovine solo per fare qualche nome. Tra i deputati più celeri c'è un tris di leghisti. 136Mila euro di reddito per Martina Semenzato tra Venezia e Rovigo. 120Mila euro per l'ex sindaco di Padova Massimo Bitonci con appena, si fa per dire, 111mila euro dichiarati dal veronese e attuale presidente della camera Lorenzo Fontana. A fondo classifica tra i deputati c'è la padovana di Fratelli d'Italia Marina Marchetto Aliprandi con 33mila euro. Tra i senatori la vicentina della Lega, ed ex europarlamentare Mara Bizzotto; il suo reddito in questo 2023 non va oltre i 21800 euro.
RUBA DENARO AGLI ANZIANI, EX INSEGNANTE IN CARCERE Amministratrice di sostegno svuotava i conti degli anziani che seguiva. Per la donna, ex insegnante e collaboratrice del Comune di Vicenza, si aprono le porte del carcere. Dovrà scontare 4 anni e 6 mesi. Appello della Polizia: “denunciate sempre le truffe, unico modo per fermare i responsabili”.
OSPEDALE, 10 NUOVI LETTO DI TERAPIA INTESIVA L’ospedale Immacolata Concezione di Piove Sacco nel padovano, territorio di competenza dell’Ulss 6 Euganea, può contare su una nuova piastra di terapia intensiva. 10 nuovi posti letto su poco più di mille metri quadrati al quinto piano della struttura sanitaria, 4,6 milioni di euro di investimento. Multidisciplinare, modernissima con i più moderni confort per pazienti e personale sanitario. La terza terapia intensiva inaugurata nel giro di pochi anni dopo quelle degli ospedali di Camposampiero e Cittadella. Ospedale di Piove di Sacco cenerentola in termini di investimenti per il primo cittadino Lucia Pizzo se non addirittura un morto che cammina puntualizzando come negli anni si siano persi pezzi importanti come il punto nascite e la mancanza di una pediatria costringendo i cittadini ad andare a Padova Il disagio è enorme con tempi di percorrenza elevati anche più di un’ora vista la viabilità senza contare che l’ospedale di Piove di Sacco è punto di riferimento anche per quei comune seppure del veneziano che sono ad una manciata di chilometri dalla cittadina. Il tema è complesso, la parola d’ordine e fare rete spiegano e intanto arrivano 41milioni di euro che ridisegneranno il nosocomio
AUGURI STADIO BENTEGODI, OGGI COMPIE 60 ANNI Oggi lo stadio Bentegodi compie 60 anni. Un impianto che ha vissuto non solo, ma soprattutto di grande calcio. A partire dal Verona - Venezia del 15 dicembre del 63, proprio mentre sono sempre più insistenti le voci di un nuovo stadio entro il 2032
GHELLER RICOVERATO, SI AGGRAVANO LE CONDIZIONI Si sono aggravate nelle ultime ore, le condizioni di Stefano Gheller, il 50enne di Cassola, affetto da una gravissima forma di distrofia muscolare, ricoverato dallo scorso lunedì all'ospedale San Bassiano, per una polmonite provocata dal contagio al covid. In cura nel reparto di pneumologia, gli ultimi esami hanno confermato una difficoltà del suo organismo a rispondere alle terapie. I medici stanno monitorando costantemente le sue condizioni ma Stefano Gheller avrebbe già confermato loro la volontà di non essere sottoposto a terapie invasive nel caso le sue condizioni dovessero improvvisamente precipitare. In molti, nelle scorse ore, hanno manifestato vicinanza a Stefano e alla sua famiglia. La speranza per tutti è che le condizioni del paladino della battaglia per il fine vita, primo cittadino veneto ad ottenere il consenso al suicidio assistito, possano migliorare nelle prossime ore.
IL GIURAMENTO DEI FUTURI POLIZIOTTI Hanno giurato fedeltà alla repubblica italiana questa mattina 201 allievi della polizia di stato che dopo il corso a Peschiera ora sono a tutti gli effetti agenti di polizia. la cerimonia è stata dedicata al sovrintendente capo della polizia di stato emanuele petri, medaglia d0oro al valor civile, ucciso dalle nuove br 20 anni fa
PROCESSO POPOLARE, DECIDE LA CONSULTA I giudici della Corte di Cassazione sospendono il processo sul crac BpVi e rinviano la sentenza l'ultimo atto del processo, e attesa per la serata di giovedì, finché la Corte Costituzionale non si non si pronuncerà in merito alla legittimità della confisca del valore di quasi un miliardo che era stata applicata agli imputati nella sentenza di primo grado, revocata dalla Corte d'Appello, su cui il procuratore generale ha chiesto un nuovo processo. Il principio è quello della proporzionalità della maxi sanzione. Sui tempi però di questo pronunciamento ci sarà da aspettare.
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