Si è aperta ufficialmente oggi alla Fiera di Longarone (Belluno) la 42/a edizione di Agrimont, fiera dell'agricoltura di montagna nel segno dell'innovazione del settore primario e del suo ruolo di presidio del territorio 'alto'. "In Veneto abbiamo censito circa 11 mila frane, quasi tutte in zone dove il territorio non è curato e dove non lavorano agricoltori e allevatori", ha sottolineato l'assessore regionale Gianpaolo Bottacin, in sede di inaugurazione. "Proprio per questo - ha aggiunto - l'agricoltura di montagna va ...messa nelle condizioni di poter lavorare. Servono semplificazioni e sburocratizzazione". Tra gli eventi un convegno sul Psr Montagna, organizzato dalle associazioni di categoria agricole; altri saranno proposti nel corso delle cinque giornate della fiera (18-19 e 24-25-26 marzo). Alla cerimonia è intervenuto il senatore Luca De Carlo (Fdi), sindaco di Calalzo, secondo cui "dobbiamo lavorare per fare gli interessi del Paese, su temi come agricoltura e agroalimentare non ci siamo mai divisi. E Agrimont rappresenta proprio una grande occasione per fare squadra. Il contesto bellunese è quello di un'agricoltura di confine, dove gli agricoltori preservano il territorio. La nostra è a tutti gli effetti un presidio di quella forma di agricoltura sostenibile che l'Europa vorrebbe imporci. Lo è nello scarso uso di fitofarmaci, nell'allevamento estensivo delle malghe, nei prodotti di qualità e biologici. A noi sta valorizzare queste eccellenze. La farina di grilli? Lasciamola a chi la usa da millenni, noi difendiamo la nostra cultura - ha aggiunto - che ha altrettanta storia e altrettanta tradizione". Infine De Carlo ha accennato all'iter legislativo per la tutela del gelato artigianale: "Ho ripreso in mano il disciplinare. Vedremo di dare a questa provincia un'altra eccellenza, attraverso la centralità di un prodotto straordinario come il gelato artigianale". "Agrimont torna alla grande dopo gli anni di chiusura imposta causa Covid - ha detto il sindaco di Longarone e presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin -. Lo fa grazie alla tenacia degli agricoltori e degli allevatori, che rappresentano una delle anime e dei motori della montagna".
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