22.10.2024
Centinaia di persone si sono radunate questa sera davanti alla stazione di Porta Nuova a Verona nella manifestazione per ricordare Moussa Diarra, il migrante 26enne originario del Mali, ucciso ieri mattina da un poliziotto che si è difeso dall'aggressione del giovane, armato di coltello. Il sit-in, proprio sul luogo del tragico episodio, è stato organizzato dal Laboratorio Autogestito Paratodos, che negli ultimi tempi aveva ospitato il migrante al "Ghibellin fuggiasco", un rifugio d'emergenza abbandonato proprio in questi giorni per trasferirsi ...in un grande edificio abbandonato di proprietà comunale a Quinzano. Alla manifestazione hanno partecipato rappresentanti dell'amministrazione comunale, attivisti e semplici cittadini. Sono stati esposti diversi striscioni con la scritta "Moussa: non ti dimenticheremo &hellip e ci mancherai", un cartello con un cuore accanto al nome del migrante ucciso accompagnato dalle parole "Je suis/Nous sommes", candele e molte foto della giovane vittima, con volantini nei quali si chiede verità e giustizia per Moussa Diarra. Il giovane era arrivato dal Mali in Italia otto anni fa, appena maggiorenne.
TG Veneto News
2a Edizione
del 22.10.2024
TG Completo
MIGRANTE UCCISO IN STAZIONE, SIT IN E VEGLIA DI PREGHIERA Centinaia di persone si sono radunate questa sera davanti alla stazione di Porta Nuova a Verona nella manifestazione per ricordare Moussa Diarra, il migrante 26enne originario del Mali, ucciso ieri mattina da un poliziotto che si è difeso dall'aggressione del giovane, armato di coltello. Il sit-in, proprio sul luogo del tragico episodio, è stato organizzato dal Laboratorio Autogestito Paratodos, che negli ultimi tempi aveva ospitato il migrante al "Ghibellin fuggiasco", un rifugio d'emergenza abbandonato proprio in questi giorni per trasferirsi in un grande edificio abbandonato di proprietà comunale a Quinzano. Alla manifestazione hanno partecipato rappresentanti dell'amministrazione comunale, attivisti e semplici cittadini. Sono stati esposti diversi striscioni con la scritta "Moussa: non ti dimenticheremo &hellip e ci mancherai", un cartello con un cuore accanto al nome del migrante ucciso accompagnato dalle parole "Je suis/Nous sommes", candele e molte foto della giovane vittima, con volantini nei quali si chiede verità e giustizia per Moussa Diarra. Il giovane era arrivato dal Mali in Italia otto anni fa, appena maggiorenne.
L SORRISO DI CHIARA IN UN MURALE: "NAPOLI L'HA ADOTTATA" Il sorriso dolce davanti a un cappuccino. Gli occhi color mare, i lunghi capelli dorati lasciati sciolti. Chiara Jaconis avvolta dal cuore di Napoli (00.32) nel murale di Juan Pablo Gimenez, street artist che restaurerà la gigantografia di Maradona, a pochi passi dal muro che ora porta il volto di Chiara. L’opera omaggio dei Quartieri Spagnoli alla trentenne padovana è già meta di tanti che si fermano a lasciare fiori, messaggi, pensieri. (00.14). C’era anche la famiglia sabato all’inaugurazione: papà Gianfranco, mamma Cristina, la sorella Roberta. Con gli occhi lucidi, sotto la pioggia battente. Il dolore di tornare in quell’angolo di strada dove un mese fa Chiara crollò a terra, dopo essere stata colpita in testa da una statuetta caduta da un appartamento a dieci metri di altezza. L’assurdità di una morte ancora senza colpevoli.
TUMORE AL SENO, UN PULLMAN ROSA PER LA PREVENZIONE Rosa come i fiocchetti rosa sul bavero delle giacche perché rosa è il colore della Lilt per la prevenzione del tumore al seno. Così, di un bel rosa accesso, è anche il pullman che spicca in Prato della Valle a Padova da dove partirà per una campagna informativa e di sensibilizzazione sul territorio dell’Ulss 6 per lo screening mammografico all’interno dell’ottobre rosa perché come recita lo slogan sul mezzo: Prevenzione è vita.
LA PRIMA GIORNATA DELL'AUTONOMIA. ZAIA: "INDIETRO NON SI TORNA" Davanti al maxi bandierone di San Marco alla Scuola San Giovanni Evangelista sfilano esperti professori, autorità, politici. Non c’è traccia delle opposizioni che disertano la Prima Giornata dell’Autonomia. La sala comunque, si riempie in fretta. Sono passati sette anni dal referendum del 22 ottobre 2017: 2 milioni e 200 mila veneti si recarono alle urne, il novantotto per cento si espresse a favore della riforma. Sette anni di attesa: oggi si festeggia ma ancora non si brinda. Portata a casa la legge Calderoli in un giugno bollente, aperto il tavolo delle trattative con il Governo in un autunno piovoso, l’inverno della riforma si preannuncia rigido. “Il cammino sarà impervio e non privo di ostacoli”, da atto il ministro Calderoli nel messaggio letto in apertura. “Ma non si torna indietro”, promette Zaia.
LE OPPOSIZIONI DISERTANO LA GIORNATA DELL'AUTONOMIA: "E' SOLO AUTO CELEBRAZIONE" Sono rimaste dall’altra parte del Canal Grande le opposizioni. Al lavoro a Palazzo Ferro Fini, ognuno nel suo ufficio ma con il tablet collegato al live streaming della Prima Giornata dell’Autonomia, a poche centinaia di metri da lì: sedie vuote per protesta. Zaia ha fatto dell’Autonomia un terreno di scontro che mette il Veneto contro tutti, dai Ministeri alla Conferenza episcopale italiana, dice Camani. E ancora non ha risposto alla domanda posta ancora la scorsa settimana in Consiglio regionale, il primo sulla riforma in cui ha presenziato Zaia dopo sette anni.
SIT IN E VEGLIA PER MOUSSA. IL FRATELLO: "VOGLIO VEDERE IL COLTELLO" "Il nostro fratello e connazionale Diarra Moussa è stato ammazzato; io credo sia stato per legittima difesa, ma chiediamo sia fatta giustizia". Lo ha detto il presidente della Comunità del Mali in Italia, Mahamoud Idrissa Boune, annunciando di aver chiesto un incontro con la pm Maria Diletta Schiaffino, il magistrato della Procura scaligera che coordina le indagini sul caso. "Moussa - ha sottolineato - aveva vissuto l'inferno in Libia, ha affrontato la traversata del Mediterraneo, è venuto nei centri di accoglienza, aggrappandosi a qualsiasi cosa pur di integrarsi. Poi una mattina si alza, per incontrare i suoi amici, e viene ammazzato come niente fosse, neanche un piccione... Chiedo scusa, ma è una vergogna". "Moussa era un ragazzo. Dicono - ha aggiunto Boune - che aveva un coltello in mano, anche se tuttora non abbiamo visto un filmato di questo coltello. Ma c'erano due-tre poliziotti, gli agenti della polizia locale, alle 7 di mattina, con la luce, credo che avessero tutti i sistemi e la formazione per poter catturare Moussa senza ammazzarlo".
SALE IL PREZZO DI FRUTTA E VERDURA . L'EFFETTO MALTEMPO Frutta e verdura, i prezzi aumentano. I campi allagati, le coltivazioni distrutte e i raccolti dimezzati fanno schizzare i costi. È un’altra conseguenza delle bombe d’acqua improvvise degli ultimi mesi. Fagiolini, uva, zucchine, mele, tutto è aumentato. Una corsa ad ostacoli per famiglie. E poi le aziende agricole sempre più in difficoltà. Costretti a dover buttare oltre la metà dei loro raccolti. Frutta e verdura così scarseggiano sui banchi dei mercati e i prezzi aumentano. Come le castagne, il prodotto principe dell’autunno: introvabili.
RACCOLTA FIRME CONTRO I MIGRANTI I residenti non vogliono l'arrivo dei migranti del centro Paratodos nella frazione di Quinzano, e sono pronti a raccogliere firme contro l'ipotesi. Lega e Verona Domani intanto attaccano l'amministrazione comunale.
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