04.09.2024
Due alpinisti esperti Francesco Favilli e Filippo Zanin, uniti dalla passione per la montagna e per la Marmolada. Doveva essere solo una delle tante scalate. Invece è stata l’ultima. Avevano appena iniziato la via “Don Chisciotte”, una sesto grado: nulla di impossibile per i due scalatori trevigiani. Forse travolti da una scarica di sassi: i loro corpi sono stati ritrovati sui ghiaioni alla base della parete sul versante Sud, dalle prime ricostruzioni sono precipitati ai primi tiri della via, alle ...cinque di martedì mattina. A lanciare l’allarme la moglie di uno di loro: il messaggio senza riposta inviato nel primo pomeriggio, la sera che cala e nessuna notizia dei due. La donna allerta il Soccorso Alpino, scattano le ricerche: le auto sono ancora lì dove le avevano lasciate. Una a Malga Ciapela, punto di partenza per il rifugio Falier, l’altra a passo Fedaia, dove avrebbero dovuto concludere la discesa del ghiacciaio. Le squadre iniziano la perlustrazione a piedi, verso le 23, al buio, lungo la pista della funivia fino a malga Ombretta a sud e sul versande nord del ghiacciaio. Si cerca una luce, un grido d’aiuto. La notte cala e le ricerche si fanno pericolose, vengono interrote per riprendere all’alba alle 5.30 del mattino. Si inizia dal rifugio Falier dove i due hanno pernottato nella notte tra lunedì e martedì, per iniziare la scalata alle 4.30 del mattino. Nulla anche sulla via, osservata a lungo con il binocolo. Interviene l’elicottero Falco2 di Belluno che sorvolando i ghiaioni alla base della parete individua i corpi senza vita di Francesco e Filippo. Le salme recuperate sono state trasportate alla cella mortuaria di Rocca Pietore, dove sono saliti i familiari. Filippo lascia moglie e bimba di due anni. Francesco padre di due figli.
TG Veneto News
2a Edizione
del 04.09.2024
TG Completo
INCUBO STAZIONE, NELLA MORSA DEL DEGRADO Nudo, dormiente tra le rastrelliere delle biciclette. È la foto scalpore di un degrado galoppante che pervade l’area della stazione ferroviaria di Padova ma non è una novità per chi in stazione ci lavora notte e giorno. Il buio della notte tra alcol e droga poi tira fuori il peggio è diventano più che molesti. La stazione la loro “casa” a cielo aperto, dove dormire, in questo caso una coperta a ripararsi dall’umidità della notte e dalla luce de giorno, si bivacca tranquillamente a terra tra le file di biciclette, quelle che non vengono regolarmente rubate, di pendolari, lavoratori, studenti, i resti di bevute e non solo quelle, cartoni i resti di giacigli mentre tutto attorno è un via vai di persone.
RARO INTERVENTO CHIRURGICO SALVA UNA NEONATA DI 2 GIORNI E' un successo, quasi un miracolo, quello avvenuto al san Bortolo e che ha per protagonista un piccolissima paziente. Venuta alla luce prematura, dopo 31 settimane, affetta da una malformazione grave, mielomeningocele, spina bifida aperta con la mancata chiusura della colonna vertebrale e l'esposizione del midollo spinale.
PRECIPITANO NEL VUOTO, DUE ALPINISTI TROVATI MORTI Due alpinisti esperti Francesco Favilli e Filippo Zanin, uniti dalla passione per la montagna e per la Marmolada. Doveva essere solo una delle tante scalate. Invece è stata l’ultima. Avevano appena iniziato la via “Don Chisciotte”, una sesto grado: nulla di impossibile per i due scalatori trevigiani. Forse travolti da una scarica di sassi: i loro corpi sono stati ritrovati sui ghiaioni alla base della parete sul versante Sud, dalle prime ricostruzioni sono precipitati ai primi tiri della via, alle cinque di martedì mattina. A lanciare l’allarme la moglie di uno di loro: il messaggio senza riposta inviato nel primo pomeriggio, la sera che cala e nessuna notizia dei due. La donna allerta il Soccorso Alpino, scattano le ricerche: le auto sono ancora lì dove le avevano lasciate. Una a Malga Ciapela, punto di partenza per il rifugio Falier, l’altra a passo Fedaia, dove avrebbero dovuto concludere la discesa del ghiacciaio. Le squadre iniziano la perlustrazione a piedi, verso le 23, al buio, lungo la pista della funivia fino a malga Ombretta a sud e sul versande nord del ghiacciaio. Si cerca una luce, un grido d’aiuto. La notte cala e le ricerche si fanno pericolose, vengono interrote per riprendere all’alba alle 5.30 del mattino. Si inizia dal rifugio Falier dove i due hanno pernottato nella notte tra lunedì e martedì, per iniziare la scalata alle 4.30 del mattino. Nulla anche sulla via, osservata a lungo con il binocolo. Interviene l’elicottero Falco2 di Belluno che sorvolando i ghiaioni alla base della parete individua i corpi senza vita di Francesco e Filippo. Le salme recuperate sono state trasportate alla cella mortuaria di Rocca Pietore, dove sono saliti i familiari. Filippo lascia moglie e bimba di due anni. Francesco padre di due figli.
STRAGE DEL BUS, L'IPOTESI DEGLI PNEUMATICI TROPPO GRANDI Pneumatici troppo grandi per quel bus tanto da causare la rottura dello sterzo. È la nuova ipotesi che spunta a quasi un anno dalla strage del cavalcavia dello scorso tre ottobre. Lo riporta “Il Corriere del Veneto” specificando che per quel modello di autobus ZF, il colosso tedesco che produce il sistema sterzante, aveva indicato una ruota modello 275: sul bus della morte il numero riportato è 305. Con queste misure impossibile fissare i bulloni fino in fondo: i perni erano diventati troppo corti. E forse proprio questo ha provocato l'indebolimento e la conseguente rottura dello sterzo che ha reso ingovernabile il mezzo per l’autista trevigiano Alberto Rizzotto che non è riuscito il frenare e viaggiando a tre chilometri all’ora è andando in contro alla morte: ha sbattuto per 27 volte contro il guardrail, poi ha trovato il varco di sicurezza, ed è precipito da dieci metri di altezza. Con lui hanno perso la vita 21 passeggeri, 14 feriti. Da capire perché le indicazioni della scheda tecnica siano state violate. Uno dei motivi potrebbe essere la volontà di stabilizzare un mezzo pesante, di nuova generazione, elettrico, con le batterie montate sul tetto. Solo un’ipotesi al momento che dovrà essere vagliata dal team di esperti messo in campo dalla Procura. I docenti dell’Università di Padova, che non escludono nemmeno un difetto di produzione dello sterzo: in caso la responsabilità potrebbe ricadere proprio sulla società madre. Il super perito del ministero Placido Migliorino che punta il dito sul guardrail poco resistente, troppo basso, e su quel buco di due metri del varco di servizio. In questo caso nei guai potrebbero finire i dirigenti del Comune. Escluso che Rizzotto stesse usando il cellulare alla guida, abbandonata anche la pista del malore. Intanto a quasi un anno di distanza ancora nessuna verità per le 22 vittime e le loro famiglie. Per alcune di loro sono arrivati i risarcimenti: alcune centinaia di migliaia di euro sborsati dalla compagnia assicurativa de “La Linea”, la società del bus. La stessa che ha chiesto a Cà Farsetti di farsi carico delle somme. Autobus o guardrail: si aspetta l’esito delle indagini.
CONTRATTO FERMO DA 4 ANNI, PROTESTA NELLE RSA Una buona assistenza nelle case di riposo, passa anche da una retribuzione dignitosa. Sit in in tutte le province della Regione da parte dei sindacati confederali.
PER NATALE TORNA UNA STELLA A META' Per Natale torna una stella a metà in piazza Bra: la coda sarà sostituita da fasci di luce verso l'anfiteatro. Non è bastato un anno per completare le progettazioni necessarie a un ripristino totale. Poi il Comune ne prenderà possesso dalla fondazione Verona per l'arena proprietaria della struttura, attraverso un comodato d'uso gratuito.
DALLA GRANDINE ALL' ALLUVIONE. UN'EMERGENZA SENZA FINE Raso al suolo l’orto, divelte tutte le piante, letteralmente scoperchiato il tetto. Siamo in Via Martiri della Libertà a Costabissara. Una delle zone più colpite il 13 luglio 2023. I chicchi di grandine si scagliarono qui con forza contro le abitazioni: crivellarono le finestre, i muri delle case, mandarono in frantumi i pannelli fotovoltaici, fecero esplodere le tegole dei tetti. Lì oggi tutto è in ordine, ma quelle immagini sono ancora vive negli occhi di chi ha vissuto quei terribili momenti.
LA PARTITA A SCACCHI PROVA LE NUOVE MOSSE, VENERDI' IL DEBUTTO La Partita a Scacchi punta a fare centro. Il bersaglio si avvicina. Venerdì sera il debutto, con il primo dei quattro spettacoli. Pochissimi i biglietti ancora disponibili solo per le repliche di domenica. Le prove si susseguono secondo anche per gli arcieri, che hanno ripreso in mano le loro armi storiche.
PRONTO SOCCORSO UN' ESTATE IN TRINCEA La lunga estate impegnativa del pronto soccorso di Padova, con il numero degli accessi che non sono mai calati. Nei primi 8 mesi dell’anno sono quasi 67 mila le persone che sono passate per il pronto soccorso centrale dell’azienda ospedaliera, in tutto il 2023 sono stati 97.600, ma questo 2024 galoppa velocemente verso numeri record spiega lo stesso direttore generale dell’Azienda ospedaliera Giuseppe Dal Ben.
JOKER CON LADY GAGA, IL LIDO DIVENTA POP Lady Gaga e lo sbarco del pop in Laguna. L’eclettica cantante e artista è la protagonista insieme a Joaquin Phoenix dell'attesissimo ‘Jokèr: Folie à Deux’. Tanti i giovani che hanno trascorso la notte campeggiando affianco al red carpet. Ombrelli contro il sole, sedie pieghevoli e sacchi a pelo: pronti a tutto pur di vederla da vicino La star interpreta Harley Quinn nel film di Todd Philips, il sequel della pellicola vincitrice del Leone d'oro nel 2019, di due Golden Globe e due Premi Oscar.
L’emittente che da oltre 30 anni racconta il territorio del Triveneto con una forte attenzione all’aspetto devozionale. L’informazione è vicina ai cittadini, tempestiva ed equilibrata. L’intrattenimento qualificato con spazi che danno voce alle diverse componenti sociali.
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Videoitaliani.it è il sito di Videomedia S.p.A. per la vendita diretta di proprie produzioni legate alla Collana Teatro Dialettale Veneto, alla storia di Vicenza nelle varie epoche, la Grande Guerra e le diverse edizioni della Ginnastica per la Terza età. Vari successi del Vicenza Calcio negli anni e le adunate nazionali degli alpini.