MARMOMAC RIPARTE DALL'EXPORT A Verona secondo giorno in fiera per Marmomac. Il settore punta tutto sull’export. Promozione del business, mercati internazionali, innovazione, formazione e una rinnovata attenzione alla sostenibilità. Sono le linee guida della 56ª edizione di Marmomac. La manifestazione di riferimento per l’intera filiera lapidea mondiale sarà in fiera di Verona fino al 30 settembre. Dieci i padiglioni occupati da 1.168 aziende espositrici da 47 Paesi, tra cui anche l’Ucraina, con la pietra naturale protagonista assoluta: dai prodotti finiti ai macchinari, alle tecnologie e accessori per l’estrazione e lavorazione, fino alle mostre e progetti di designer e archistar.
MASCHERINE, È QUASI ADDIO. MA È BOOM DI CONTAGI Rieccoci. Di nuovo in salita dei casi di positività da covid. Sono oltre i 5mila nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore in Veneto. Aumentano di conseguenza anche i numeri sugli attuali malati, che sono quasi 45mila, poco meno di 3mila in aggiunta rispetto alle 24 ore precedenti. Risalgono (+26) i ricoveri in area medica e quelli in terapia intensiva (+4). 4 le vittime I virologi si augurano si tratti soltanto di risalita e non di una nuova ondata. Dietro l’ascesa dei contagi c’è il ritorno nei luoghi al chiuso, in classe soprattutto. Qui, assenti per covid gli insegnanti, ed è caccia ai supplenti dell’ultimo minuto. Solo a Treviso, il virus è entrato in 286 classi, alle superiori soprattutto. Intanto siamo prossimi allo stop alle mascherine sui mezzi pubblici, in ospedale, ambulatori ed Rsa. Il provvedimento resterebbe in scadenza il 30 settembre. Stando ai rumors che circolano al ministero della Salute non sarebbero previste proroghe. Secondo i virologi, togliere la mascherina sui mezzi, in questa fase, sarebbe possibile avendo una buona quota di vaccinati. Fermo restando che si deve restare pronti – dicono – a pianificare misure adatte a nuovi e futuri scenari. Insomma: bisogna rimanere vigili. Le altre date di scadenza dei provvedimenti anti covid sono il 31 ottobre, quando cesseranno i protocolli sicurezza sui luoghi di lavoro, che prevedono ancora misurazione della temperatura e uso di mascherina; e il 31 dicembre per la fine del green pass per operatori sanitari, ricoverati e visitatori. L’attenzione è tutta rivolta alle prossime settimane. Da qui l’appello ai fragili: è il momento di fare la dose booster. E’ molto probabile che il virus circoli con più tenacia e troverebbe altrimenti una fascia di popolazione impreparata dal punto di vista anticorpale. L’indice di contagio Rt ha superato 1. Meglio correre ai ripari e farsi trovare, invece, pronti e protetti.
TOTO MINISTRI, MELONI PESCA TRA I VENETI Impazza il toto ministri. Il più classico degli sport del dopo elezioni è capire chi potrebbe ambire ad un ruolo ministeriale nel primo governo guidato da una donna: Giorgia Meloni Lei la vincitrice,netta , delle elezioni di domenica per ora non parla, lavora. Trapela chiara la linea: voglio un governo inattaccabile che faccia bella figura in Italia e fuori. Inutile dire che le caselle più pesanti verranno assegnati, con la forza dei numeri, a Fratelli d’Italia. Meloni punta ad arginare l’alleato Salvini che difficilmente tornerà al Viminale. Il federale di ieri ha chiesto per lui un ruolo di peso, le ultime indiscrezioni lo vorrebbero all’agricoltura difficile si accontenti. E il Veneto? La regione dove Meloni ha fatto capotto conta di avere spazi di pesi. Quasi certo carlo Nordio alla giustizia. L’ex magistrato trevigiano,procuratoe a Venezia a capo delle inchieste sul MOSE e sulle cooperative rosse, piace a Meloni che lo candidò anche alla presidenza della repubblica nei giorni caldi del Mattarella bis. Corre per un ministero anche Luca De Carlo, il sindaco di Callalzo coordinatore regionale del partito potrebbe essere premiato cosi visto il boom di voti ottenuti in veneto. Verso il pesante dicastero dell’economia andrebbe Adolfo Urso padovano madre veneta presidente del copasir. Buone change anche per la padovana d’adozione Elisabetta Belloni, si pensa a lei per gli esteri In casa Lega potrebbe tornare ministro la vicentina Erika Stefani, alle autonomie nel Conte uno, alla disabiilità con Draghi,unico rischio la troppa vicinanza al governatore Zaia che potrebbe pesare mentre crescono le change di Mara Bizzotto anche lei vicentina salviniana di ferro In casa Forza Italia si punta su Maria Elisabetta casellati, presidente del senato uscente donna delle istituzioni,la padovana conta sull’appoggio pieno di Silvio Berlusconi e sempre dal partito degli azzurri si guarda a Flavio Tosi, l’ex sindaco di verona a fatica otterrà un ministero ma la partita dei sottosegretari lo potrebbe riguardare molto da vicino. La grande corsa è partita, per sapere chi taglierà il traguardo servirà molta pazienza
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